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Black Friday e FOMO: il costo invisibile del consumo

La settimana scorsa c'è stato il Black Friday e oggi ti voglio portare il mio punto di vista su questa vicenda, legato ovviamente alle nostre abitudini digitali. Una premessa: spero tu non abbia riempito il tuo carrello, virtuale o analogico, degli ultimi device tech! Dopo ti spiego perché.


smartphone e fomo

Il Black Friday è ormai un appuntamento fisso nel calendario di molti consumatori. Una giornata (o, meglio, una settimana) di sconti apparentemente imperdibili, promossa come un’opportunità unica per acquistare ciò che desideriamo a prezzi stracciati. Ma dietro il fascino delle offerte si cela un meccanismo psicologico potente e, spesso, dannoso: la FOMO, ovvero la “Fear of Missing Out” – la paura di perdersi qualcosa.

Questa dinamica, unita alla spinta incessante verso il consumo, non solo ci porta a spendere più di quanto avevamo pianificato, ma ha un impatto significativo anche sulla nostra salute mentale e sul benessere collettivo.


La FOMO come motore del consumo impulsivo

Parliamo di Black Frida e FOMO, il venerdì nero sfrutta magistralmente la nostra paura di restare esclusi. Gli sconti limitati nel tempo e i contatori che indicano il numero di pezzi rimasti attivano una risposta emotiva forte, quasi primitiva: se non agisco ora, rischio di perdere un’occasione irripetibile.

Questa urgenza è accentuata dalla natura sociale del Black Friday: i post sui social media che mostrano carrelli pieni e “affari incredibili” creano una pressione aggiuntiva. Se tutti stanno approfittando delle offerte, perché io no? Questo pensiero alimenta una sensazione di inadeguatezza e ci spinge a comprare non per reale necessità, ma per alleviare l’ansia di restare indietro.

Ma una volta passato l’impulso, spesso ci rendiamo conto che molti degli acquisti fatti erano superflui o, peggio, ci lasciano con un senso di vuoto. Questo ciclo di desiderio, consumo e insoddisfazione può diventare una trappola psicologica, contribuendo a una spirale di stress e insoddisfazione.


Black friday e fomo: Il prezzo nascosto del consumo

Dal punto di vista ambientale, il Black Friday rappresenta un vero e proprio disastro. La produzione e il trasporto di dispositivi elettronici e beni di consumo generano un’enorme quantità di emissioni di CO2, mentre il problema dei rifiuti elettronici continua a crescere. Secondo i dati del Global E-Waste Monitor, nel 2023 sono stati prodotti oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, di cui meno del 20% viene riciclato correttamente.


Se ti interessa scoprire di più di tutti i costi ambientali legati all'iperconsumismo digitale, ti consiglio questo articolo.


A questo si aggiunge un costo psicologico. In un’epoca in cui siamo costantemente stimolati a volere di più, il consumo diventa una forma di distrazione dal malessere interiore. Ci illudiamo che un nuovo smartphone o un gadget tecnologico possano colmare un vuoto emotivo o darci quella scintilla di felicità che cerchiamo. Ma questa gratificazione è temporanea, e l’insoddisfazione torna rapidamente a farsi sentire.



Come possiamo cambiare prospettiva?

  1. Riconoscere il meccanismo psicologico Essere consapevoli della FOMO e delle tecniche di marketing può aiutarci a resistere all’impulso di acquistare. Chiediamoci: Sto comprando perché ne ho davvero bisogno o perché temo di perdere un’occasione?

  2. Coltivare la gratitudine Invece di concentrarci su ciò che ci manca, possiamo riflettere su ciò che già abbiamo. Un esercizio di gratitudine quotidiana può aiutarci a ridurre il desiderio di consumo e a riscoprire il valore delle cose che possediamo.

  3. Valutare l’impatto dei nostri acquisti Prima di comprare un nuovo dispositivo, chiediamoci: il mio vecchio smartphone funziona ancora? Posso ripararlo invece di sostituirlo? Scegliere con consapevolezza significa anche considerare l’impatto ambientale delle nostre decisioni.

  4. Investire in esperienze, non in oggetti Studi psicologici dimostrano che investire in esperienze, come un viaggio o un’attività condivisa con persone care, genera maggiore felicità rispetto all’acquisto di beni materiali. Il Black Friday potrebbe essere un’opportunità per riflettere su come spendiamo il nostro denaro in modo più significativo



La vera ricchezza: il tempo e la presenza

In un mondo che ci spinge a volere sempre di più, forse il dono più grande che possiamo farci è il tempo. Tempo per essere presenti, per connetterci con gli altri, per coltivare ciò che ci rende davvero felici. Il Black Friday è passato, ma la riflessione resta: possiamo scegliere di uscire dalla logica del consumo compulsivo e riappropriarci della nostra libertà. Non sono gli oggetti a definire il nostro valore, ma il modo in cui scegliamo di vivere e di relazionarci con il mondo. Quindi a proposito di Black Friday e FOMO: forse, il prossimo anno, il “venerdì nero” potrà essere un’occasione per praticare un po’ di digital detox e riflettere su ciò che conta davvero.

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