L'età media a cui i bambini hanno accesso al loro primo smartphone si sta abbassando sempre di più. In quinta elementare una bella fetta della classe già lo possiede solitamente e quando si arriva alle scuole medie, potrete contare sulle dita di una mano chi non lo ce l'ha.
Il report 2017 di Ofcom (l'autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito) ci mostra qualche numero interessante: dei bambini 8/11 anni il 39% possiede un proprio smartphone, percentuale che sale all' 83 nella fascia 12/15 anni.
Una frase che si sente ripetere sempre di più è: stiamo dando in mano una Ferrari a dei bambini senza patente! Ed è vero purtroppo. Oltreoceano la consapevolezza su quest'argomento è diffusa ormai, mentre in Italia si stanno iniziando a fare i primi passi ora.
Le famiglie sono sempre più social, i piccoli nascono che sono già presenti online tramite le foto pubblicate delle madri in gravidanza e in questo panorama siamo tutti abbagliati dalla potenza del riconoscimento sociale dato da like, share e commenti. Adulti e smartphone sono vanno sempre più a braccetto e di conseguenza anche le nuove generazioni. Capita spesso che ci si dimentichi della potenza di questi strumenti e che quindi prima di darli in mano ad un bambino, bisognerebbe fare le dovute riflessioni sul tema giovani e smartphone.
C'è una forte illusione che dando lo smartphone al bambino, se ne avrà maggior controllo. In realtà in quel momento gli stiamo consegnando uno strumento che gli permetterà di fare un'infinità di cose da solo, di andare per il mondo allontanandosi sempre di più virtualmente e quindi più che uno strumento di controllo diventa un mezzo di indipendenza!
Vita da social family
Recentemente ho avuto il piacere di leggere Vita da social family di Laura Lecchi, avvocato che da oltre 20 anni si occupa di diritto delle nuove tecnologie. Nel suo libro, che consiglio sopratutto ai genitori visto che è spiega in un linguaggio semplice questioni alquanto complesse, la Lecchi illustra per bene il panorama giuridico e legale in cui ci muoviamo quando utilizziamo internet, smartphone, social network, app di gaming, ecc.
Probabilmente la famiglia di cui l'autrice narra, non andrebbe in vacanza in un luogo senza wi-fi, come quest'estate abbiamo visto a Carloforte, Sardegna. E quindi tanto vale attrezzarsi al meglio in questo panorama. Non si può più fare a meno del telefono e del wi-fi, per ciò conviene prevenire potenziali problemi, specialmente quando i protagonisti della storia sono minorenni.
Un punto secondo me molto interessante del libro è quello in cui spiega come consegnare il primo smartphone al proprio figlio.
Molti dei genitori che mi contattano hanno figli di 15/17 anni e mi chiedono: come faccio a staccare mio figlio dal cellulare? Purtroppo come in tutti gli aspetti dell'educazione, ci vuole tempo, è utile partire in anticipo e correre ai ripari alla fine serve a poco. L'anno scorso su Psychology Today uscì un articolo interessante sul concetto che debbano essere i genitori per primi a lasciare giù il telefono. Questo semplicemente per il fatto che essere d'esempio è uno dei primi passi per educare ad un corretto uso dei dispositivi digitali.
L'autrice di Vita da social family spiega bene l'importanza di dare il giusto valore al momento in cui si consegna il primo smartphone al proprio figlio. Questo non può essere fatto quando il figlio ormai è adolescente o anche solo ad un mese dalla consegna, dev'essere fatto in quel preciso momento!
Un contratto tra te e tuo figlio
L'autrice inserisce nel libro un format di contratto da poter utilizzare tra genitore e figlio per stabilire le condizioni della consegna del primo smartphone. La sua è una proposta, ce ne possono essere anche altre ma ci sono 2 punti fondamentali che lei sottolinea per la definizione del contratto:
dev'essere scritto: carta canta! La Lecchi è un'avvocatessa e quindi sa bene quale sia il valore di un testo scritto piuttosto che di parole dette al vento. Come tutti i contratti poi dev'essere datato e firmato da entrambe le parti, in modo che non ci siano poi fraintendimenti o possibili cattive interpretazioni. regole e sanzioni: ogni legge prevede una relativa sanzione e questo contratto non può essere diverso. Pensate al deterrente da utilizzare nel caso in cui vostro figlio non stia ai patti. La cosa più semplice può essere il ritiro del telefono ma volendo potete anche trovare anche punizioni più creative.
Lettera d'accompagnamento al contratto
Questa è una mia proposta, l'autrice del libro non ne parla ma credo sia dovuto alle nostre differenti formazioni: lei avvocato e io psicologa! Puoi scrivere una lettera, che accompagni il contratto, oppure semplicemente dire queste cose a voce. Insomma il mezzo con cui desideri comunicarlo al tuo pargolo, sceglilo tu ma il contenuto è importante.
Caro Figlio,
ti stiamo dando questo smartphone che ti porterà in luoghi virtuali di cui noi non sapremo mai, ne siamo consapevoli. Per noi significa darti tanta fiducia e non è un regalo come un altro.
Sappiamo che nel web potrai trovare cose che ora non ci possiamo nemmeno immaginare, alcune ti faranno ridere e altre ti spaventeranno. Ci saranno momenti in cui sentirai di non poter fare a meno di questo smartphone, quando la batteria starà per scaricarsi correrai a cercare una presa a cui collegarlo. Ci saranno momenti in cui leggerai delle cose che ti faranno arrabbiare, arrossire, vergognare, spaventare, impaurire, preoccupare, rimanere male. Ci saranno momenti in cui non vedrai l'ora di ricevere la risposta di un messaggio e continuerai a guardare lo schermo per vedere se è arrivato. Ci saranno momenti in cui avrai voglia di passare tutto il tuo tempo libero con il tuo nuovo telefono. Ci saranno momenti in cui di fronte ad un film, ti verrà l'istinto di controllarlo. Lo sappiamo che ci saranno tutti questi momenti e probabilmente molti altri.
Però vogliamo darti fiducia e quindi te lo regaliamo perché crediamo che saprai gestire tutti questi momenti. E cosa ancora più importante, crediamo che tu verrai da noi quando invece avrai dei dubbi o problemi con questo nuovo smartphone.
Ricordati anche, come specificato nel contratto, che pur avendotelo regalato, nel momento in cui non rispetterai i patti, te lo ritireremo.
Buon viaggio in questo mondo virtuale e ricordati che la bussola ce l'hai in mano tu, sempre!
La tua mamma e il tuo papà
Conclusioni
Come anche il prof. Simeone dell'Università Cattolica sottolinea, il momento in cui si consegna il telefono coincide con il momento in cui si perde il controllo sul proprio figlio. Non ci sono formule magiche che valgono per tutti, così come non ci sono regole assolute che valgano per avere il primo rapporto sessuale nella vita di una persona: dipende dal contesto culturale, dai valori famigliari e dalla maturità dell'individuo! Così anche con lo smartphone: per qualcuno averlo a 13 anni può andar bene, per altri averlo a 17 è troppo presto perché combinerebbe un sacco di guai.
Quello che è certo è che si tratta di un momento da non sottovalutare e quindi fare un contratto, stabilire delle regole è sicuramente un modo per formalizzare questo passaggio e dargli la dovuta importanza.
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