"I robot sostituiranno l'uomo in molte professioni", "Oggi è difficile trovare lavoro", "L'università non ti prepara a trovare un impiego", queste e altre sono le frasi che spesso sento in contesti diversi a proposito della situazione odierna del mercato del lavoro.
Il tema del mercato del lavoro è interessante e delicato, specialmente oggi dove ci troviamo a vivere costanti evoluzioni dovute alla trasformazione digitale in cui siamo immersi. Orientarsi in questo mondo in costante evoluzione non è facile, però può avere senso cercare di farsi un'idea più precisa delle acque in cui ci muoviamo e trovare dei punti di riferimento.
Il settore su cui mi concentro qui oggi è l'ICT (Information and Communication Technology) ovvero uno dei più fiorenti in questo periodo storico. La domanda di ingegneri informatici, sistemisti, programmatori, developer, data scientist, front-end è in costante aumento, ed è l’unica ad aver sempre registrato.
Pur essendo uno di quelli in cui si potrebbe dire "non c'è crisi", talvolta mostra delle situazioni poco rosee. Ecco quindi alcune considerazioni per voi sul tema del mercato del lavoro nell'ICT.
1. Mismatch tra domanda e offerta
La discrepanza tra i due fronti sta nel fatto che spesso le aziende ricercano delle figure professionali scarsamente presenti sul mercato. Ciò significa che ci sono posti di lavoro vacanti a causa della mancanza di persone preparate in quei settori. Ci riferiamo sempre all'ICT e quindi ad un ambito tecnico che è molto cambiato negli ultimi pochi anni. Lo studio di Action Institute “Skills Mismatch in Italia Analisi e scelte di policy in uno scenario in rapida evoluzione” rileva anche un mismatch in verso opposto. Ovvero la presenza di figure professionali altamente qualificate sul mercato, poco impiegabili dato lo scarso avanzamento di alcune industrie.
2. La forza dei laureati nelle discipline Stem
Secondo i dati di Unioncamere e Anpal, dal 2019 al 2023 le imprese italiane richiederanno
tra 210 mila e 267 mila profili con specifiche competenze matematiche e informatiche. La
stessa ricerca ha mostrato come, già oggi, le imprese soprattutto del Nord facciano fatica a
trovare la giusta figura professionale da inserire per quanto riguarda l’ingegneria
informatica e la programmazione IT. Quindi conviene laurearsi nelle discipline cosiddette Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
3. Il Tinder dei lavori ICT
In questo panorama che evolve molto velocemente è nato anche un servizio che si pone come strumento per far incontrare domanda e offerta nel mercato del lavoro ICT: Reallyzation. Si tratta di un marketplace in cui i professionisti che vogliono cambiare o cercare lavoro possono usare. Lo stesso vale per le aziende che ricercano figure in questo settore. La competizione sempre più ardua per le aziende nella ricerca di figure ICT rende quindi necessario l'utilizzo di nuovi strumenti di recruiting, efficaci nell’intercettare figure tecniche specializzate di alto livello, aperte al cambio professionale.
Io personalmente non ho provato il servizio in quanto non appartengo a quella categoria professionale però credo sia un'opportunità che valga la pena provare, e se qualcuno di voi lo fa, aspetto dei vostri feedback sul loro funzionamento.
Conclusione
Quindi per tirare le fila, 'almeno in parte, su un tema così vasto e camaleontico come il mercato del lavoro, un' ultima considerazione che credo sia importante è la valorizzazione del fattore umano. Un dato che porto spesso quando faccio formazione e che credo sia rilevante è che il World Economic Forum ha inserito tra le competenze da avere per ottenere un lavoro nel futuro, la capacità di pensiero critico e l'intelligenza emotiva. Si tratta di caratteristiche peculiari degli esseri umani e non dei robot. Quindi, laureatavi in materie Stem ma curate il vostro fattore umano.
*post sponsorizzato da Reallyzation*
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